
Il cyber risk è una minaccia per le aziende e può comportare perdite importanti. Vediamo insieme il modo migliore per gestire questo fenomeno.
Iniziamo con una definizione. Con cyber risk si intende il rischio di perdita economica o danno reputazionale che deriva da eventi accidentali o dolosi al sistema informatico di un’azienda.
Escludendo per il momento gli eventi accidentali, il cyber crimine rappresenta un fenomeno esteso e una minaccia pesante per le aziende. Basti pensare che, secondo i dati a disposizione, il costo globale delle attività di cyber crimine nel 2022 è stato di 8,4 trilioni di dollari e raggiungerà i 20 trilioni nel 2026.
Le aziende sono i bersagli naturali preferiti dai professionisti del crimine informatico. Il motivo è molto semplice. Le aziende non possono permettersi né un’interruzione improvvisa della produzione né eventuali danni reputazionali derivanti dalla perdita dei dati o dalla loro diffusione non controllata. Di conseguenza, è più facile richiedere un riscatto (ransomware) che verrà nella maggior parte dei casi pagato senza battere ciglio.
Il cyber risk rappresenta quindi un fattore importante della strategia aziendale, tanto per le multinazionali quanto per le piccole e medie imprese.
Il cyber risk in fabbrica (e non solo)
Se parliamo di industria manifatturiera, il cyber risk è oggi più che mai importante se si prendono in considerazione i processi di trasformazione digitale e di Industry 4.0. Processi che da una parte aiutano le aziende a migliorare l’efficienza e la produttività, dall’altra portano le tecnologie di rete all’interno della fabbrica aprendo le porte a potenziali attacchi.
È la c.d. convergenza IT-OT, che conduce all’integrazione delle reti aziendali classiche come database e sistemi gestionali con le tecnologie OT – Operational Technologies – come PLC e SCADA. Questo percorso necessita della giusta strategia di gestione, dal punto di vista tecnico e di gestione del rischio cyber.
In questa prospettiva, la formazione ricopre un ruolo importante. Lo evidenzia il rapporto Censis-DeepCyber 2022. La ricerca indica che il 39,7% degli intervistati ha ricevuto una formazione specifica sui temi della sicurezza. La percentuale sale se si parla di management (56,8%) e della disponibilità a partecipare a training formativi (65,9%).
È opportuno ricordare che i danni derivanti dal cyber risk possono essere importanti. Sempre secondo il rapporto Censis-DeepCyber 2022, il 14,7% degli attacchi ha provocato la perdita di dati e informazioni strategiche per le aziende.
Come difendersi dal cyber risk
Difendersi dai rischi cyber implica definire una strategia a 360 gradi di gestione del rischio. Ciò è possibile a partire da un’analisi approfondita delle specificità di ogni singola azienda, delle sue caratteristiche operative e del contesto in cui opera.
In questo modo è possibile definire un piano dedicato di gestione del rischio, che permetta all’azienda di tutelarsi dai possibili contraccolpi economici, legali e reputazionali di un attacco informatico.
Il ruolo del broker assicurativo, in questa direzione, si rivela prezioso. Il valore consulenziale e la professionalità del broker si traducono nell’individuazione del piano di gestione del rischio più idoneo, attraverso l’integrazione di coperture assicurative di compagnie specializzate in grado di proteggere l’azienda nel migliore dei modi.
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